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Pedalando per il Popolo Saharawi

Mi chiamo Marco Martinelli, sono un Fisioterapista Senza Frontiere di Bologna e collaboro con l’organizzazione di solidarietà con il Popolo Saharawi RIO DE ORO. Ad Ottobre 2010 partirò in solitario per un viaggio in bicicletta di circa 8000 Km in Sud America (Perù, Bolivia e Argentina) che si concluderà alla fine di Febbraio 2011. Il viaggio è legato al progetto Pedalando per il Popolo Saharawi (www.atravesla.it) che ho organizzato con l’ Associazione Rio de Oro (www.riodeoro.it ) per raccogliere fondi per formazione del personale locale e per la costruzione in ognuno dei 4 principali villaggi dei campi profughi Saharawi (vicino a Tindouf in Algeria, al confine con il Sahara Occidentale) di un locale per la fisioterapia.

Il viaggio partirà da Lima in Perù, da cui salirò sulle Ande per poi attraversare il Paese passando per Cuzco e Macchu Picchu. Giungerò poi, costeggiando il lago Titicaca, in Bolivia, verso la Paz e il Salar de Uyuni per poi entrare in Argentina e percorrere la Ruta 40 attraversando il nord del Paese e poi la Patagonia fino ad Ushuaia. Attraversare il Sahara Occidentale in bicicletta in solitario sarebbe stato un viaggio complicato per non dire impossibile, a causa della presenza nelle zone limitrofe di campi di addestramento di Al Qaeda, e come per la Parigi-Dakar che ora si corre tra Cile e Argentina, anche io mi sono spostato in Sudamerica.

Nei campi profughi invece sono stato 2 per valutare il livello di preparazione del personale locale ed organizzare una formazione che ne tenesse conto e si indirizzasse alle esigenze locali.

Il livello base dei ragazzi che si occupavano a vario titolo di “fisioterapia” era molto basso dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello pratico e del ragionamento clinico. Per ragioni che attengono alla complessa storia del Popolo Saharawi, molti di loro hanno la possibilità di andare a studiare in Spagna, in Algeria ed a Cuba, ed è dalla formazione in quest’ultimo Paese che provenivano Sidi, Brahim e Embarek, che ho conosciuto e con cui ho lavorato nel mio primo viaggio.

Per l’assenza di veri e propri fisioterapisti si è deciso inizialmente di creare una classe formata dai 3 assieme ad altre 5 persone interessate, che risiedessero in tutte e 4 le wilaya in maniera da poter impostare il lavoro su tutto il territorio. Il corso organizzato è stato tenuto da Amaho, un ragazzo saharawi con un livello di formazione intermedio tra fisioterapista e fisiatra, ottime basi tecniche ed esperienza maturata sia su adulti che su bambini. Amaho, che lavora come fisioterapista all’ospedale nazionale di Rabuni, ha portato a termine un programma condiviso con me e con Michele Paniccia, un neurologo marchigiano, ed io sono tornato nuovamente nei campi per la valutazione finale teorico-pratica.

A questo corso ne è succeduto un secondo con un’altra classe. Nel frattempo si è iniziato a cercare locali stabili in cui poter svolgere la fisioterapia e si sono impostati i primi trattamenti “domiciliari”. La formazione è stata principalmente indirizzata all’ambito ortopedico per l’impegno dell’Associazione nel portare nei campi equipe di ortopedici italiani che eseguono interventi chirurgici di ogni genere. Si è ritenuto nella prima fase di non avere sufficienti risorse per tentare una formazione in ambito neurologico che a nostro parere avrebbe richiesto un corso maggiormente strutturato e conoscenze di base di partenza più consolidate, nonostante il bisogno in questo ambito sia ampio. E’ stato valutato che i casi neurologici, spesso PCI, siano inquadrati da Amaho che poi passa le consegne in merito ad obiettivi e modalità di trattamento al terapista della wilaya quando non sia in grado lui stesso di portare avanti il trattamento che ha comunque sempre l’obiettivo dell’educazione della famiglia alla corretta gestione dell’evoluzione e delle complicanze legate alla patologia del proprio bambino/a.

Il processo di formazione continuerà alla fine dell’anno con un modulo formativo indirizzato ai 4 gruppi di lavoro delle 4 wilaya con un piccolo contenuto teorico ed una importante parte pratica di supervisione del lavoro che stanno svolgendo i terapisti locali. Stiamo quindi ricercando fisioterapisti che siano disponibili a collaborare con noi per questo modulo formativo. Chi, leggendo questo articolo, fosse interessato o volesse maggiori informazioni può contattarmi direttamente a atravesla@gmail.com

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