CorsoFSFAlbania

Corso FSF in Albania

Corso FSF in Albania

Ft.: Federica Zampa

 

Dal 25 al 30 Maggio 2009 si è tenuto il primo corso teorico-pratico organizzato da Fisioterapisti Senza Frontiere in collaborazione con la Comunità di Capodarco presso un paese straniero: l’Albania.
L’evento è stato pensato come “esperienza di collaborazione formativa in tema di approccio globale e valutazione nelle PCI”.
Da diverse zone dell’Italia e con diversi orari siamo tutti giunti alla stessa meta: Tirana, dove Riccardo Sollini, responsabile della CICa (Comunità Internazionale di Capodarco) in Albania, ci stava aspettando per introdurci nel nostro viaggio a Tirana e al Centro Socio Educativo “Primavera”, dove avremmo svolto il corso e vissuto una piccola parte di cultura albanese.

Ai confini con Kosovo, Montenegro, Macedonia e Grecia, con una popolazione di quasi 4 milioni di persone divise in diverse etnie, l’Albania ha vissuto per secoli la sottomissione a diversi regimi, che le ha creato una complessità di fondo riscontrabile ad ogni livello; in ogni modo, un paese tanto complesso quanto affascinante, fatto di persone accoglienti e ricche di emozioni, curiosità e voglia di crescere.

Allo stato attuale, in un quadro sanitario instabile ed ambiguo, in cui la questione dei disabili è gestita in parte dal Ministero della Sanità e in parte dal Ministero degli Affari Sociali, la figura del fisioterapista non è ancora riconosciuta. Nel settore pubblico la scuola di fisioterapia non è esistita fino al 2005, anno in cui il percorso di studio in fisioterapia è stato inserito nella facoltà di infermieristica e affidato a docenti stranieri, mentre nel settore privato, il corso è stato attivato nel 2004 nella facoltà di medicina e affidato a docenti stranieri. Attualmente sono state avviate trattative tra lo Stato ed il settore privato per il riconoscimento della figura professionale del fisioterapista.
Dagli anni ’70 ad oggi il concetto di disabilità è passato dal considerare questa una punizione divina, da espiare in centri la cui struttura faceva pensare più a quella di un lager che a quella di un centro di accoglienza, ad una visione via via sempre più aperta da parte dell’opinione pubblica, fino ad arrivare alla formazione di ONG locali alle prese con attività di supporto ed accoglienza dei disabili, favorita anche dall’interesse sempre maggiore da parte delle ONG straniere. Nel 1996 viene varata la legge che riconosce i diritti umani dei malati mentali, e nel 2005 viene varata la legge sulla diasbilità, a cui fa seguito la creazione di una Strategia Nazionale sulla Disabilità che descrive obiettivi, piani d’azione e tempistica dei provvedimenti.
I disabili iniziano a girare per strada liberamente (a Tirana).

Il Centro Socio Educativo “Primavera”, nato nel 2001 e sito nella città di Tirana (capitale dell’Albania), è un centro per bambini disabili, da 0 a 17 anni.
Esso svolge diverse attività, tra cui: fisioterapia, educazione allo sviluppo cognitivo (attività socio-educative e socio-formative), logopedia, avviamento scolastico, attività di trasporto. Tutto il personale è albanese, ed è composto da tre educatrici, due fisioterapisti, un medico fisiatra, un autista. Il centro diurno è frequentato regolarmente da 30 bambini che svolgono attività educative e riabilitative, e altri 20 frequentano la sola palestra di fisioterapia.
Le attività praticate dai bambini vanno dall’igiene personale, all’autonomia nel mangiare fino ad arrivare ad attività di stimolazione visiva e manuale. A questo si affianca un lavoro per l’avviamento scolastico e l’inserimento scolastico degli stessi.
La CICa sta cercando da anni di portare avanti questa sfida per l’integrazione scolastica, con buoni risultati (attualmente sono stati integrati nelle scuole comuni 10 bambini).

Il corso si è svolto nella sua parte teorica in aule di una ONG vicina alla CICa, e nella sua parte pratica nella palestra di fisioterapia del centro Primavera. I partecipanti al corso (tra fisioterapisti, educatrici, logopediste e medici) erano 20, di cui, 8 provenienti dall’Italia e 12 dall’Albania.
Gli obiettivi del corso sono stati pienamente raggiunti per quanto riguarda il miglioramento delle capacità relazionali e comunicative, in tema di modalità integrate di lavoro fra i diversi professionisti operanti con pazienti in un contesto di cooperazione internazionale.
Per quanto riguarda l’incremento delle conoscenze teorico-pratiche, con enorme interesse è stato recepito l’argomento sulla presa in carico di una persona affetta da PCI, in tema di valutazione e osservazione che porta all’analisi del problema per formulare un piano di trattamento mirato e personalizzato. Pienamente accolti sono stati i protocolli e le scale di valutazione presentati, più carente la parte pratica di cui noi tutti professionisti siamo sempre particolarmente “assetati”.
Il corso si è concluso con una breve panoramica del mondo della cooperazione, attraverso l’esposizione di esperienze ed immagini; con una descrizione della realtà in loco; infine con visite alle strutture riabilitative e sanitarie più significative del posto, così permettendo un completo scambio culturale e inter-professionale.

Ecco così chiuso questo nostro capitolo in Albania, breve ma non per questo povero “in avventure e in esperienze”, che con somma soddisfazione aggiungiamo all’indice del ricco libro di Fisioterapisti Senza Frontiere.

 

Zampa Federica
(fisioterapista)

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