Gulu-Uganda

Programma di riabilitazione e fisioterapia presso il Lacor Hospital

Programma di riabilitazione e fisioterapia presso il Lacor Hospital ed il distretto di Gulu in Uganda

Ft.: Lella Bortolani

 

 Presentazione dell’ONG promotrice del progetto

Il progetto è stato avviato, dopo l’approvazione del M.A.E., nel 1997 dal CCM-Comitato di Collaborazione medica, che è un ONG torinese che lavora da anni in campo sanitario nei paesi in via di sviluppo.
Il CCM, pur possedendo una buona esperienza in campo medico-infermieristico, era al suo primo progetto riabilitativo
Presentazione del progetto
La durata del progetto è stata di tre anni, dal 1997 al 2000.
Io ho partecipato come fisioterapista dal momento in cui è stato avviato nell’aprile del 1997, all’ottobre 1998.
I cooperanti utilizzati nel primo anno e mezzo sono stati: due fisioterapisti, uno per il lavoro in ospedale, l’altro per il lavoro sul territorio; un medico chirurgo per sei mesi ogni anno.
Il progetto ha previsto, da una parte l’ampliamento del reparto di fisioterapia già presente all’interno dell’ospedale e dall’altra l’avvio della riabilitazione su base comunitaria nel distretto di Gulu.
Origini del progetto
Il CCM cominciò a collaborare con il Lacor Hospital nel 1990 in occasione di una missione di un loro chirurgo.
In seguito alla richiesta della direzione dell’ospedale di aprire all’interno dell’ospedale un reparto di fisioterapia, il CCM inviò a turno dal dicembre ’92 al settembre ’93 quattro fisioterapisti italiani, i quali aprirono ed organizzarono il reparto di fisioterapia.

 

INFORMAZIONI GENERALI SULL’UGANDA

Ambiente
L’Uganda, ex colonia Britannica, si è resa indipendente nel 1962.
E’ una Repubblica dell’Africa Orientale sita nella zona dei grandi Laghi.
La sua superficie è di 241.38 kmq pari a circa due terzi di quella Italiana .
La sua popolazione è di circa 17.000.000 milioni di abitanti, con una densità media di circa 70 unità per kmq ed è divisa in 38 distretti ( tipo le nostre regioni)
Kampala che è la capitale,è sita al sud, sulla linea dell’equatore; quindi è una zona caldo-umida con una vegetazione tipo foresta pluviale, mentre nel nord prevale la savana con un ambiente più secco.

Economia
L’Uganda vive le contraddizioni tipiche dei P.V.S. soffocati dal debito estero.
Infatti l’Uganda è uno tra i paesi con la crescita economica fra le prime del pianeta, con una media annua del 6,5% nell’ultimo decennio e si trova quindi al 18° posto nella classifica mondiale.( dati del 1998)
Ma se consideriamo le condizioni di vita della popolazione, scopriamo che il reddito lordo pro capite è di £ 300000 l’anno ( 16% posto ma dal fondo della classifica ) e che la speranza di vita è di 43’3 anni (seconda più bassa sulla terra).
Economicamente l’Uganda ha maggiormente sviluppato il settore agricolo: E’ presente anche l’allevamento bovino e la pesca.
L’industria ha ripreso da circa dieci anni le attività, dopo il tracollo economico, avvenuto negli anni 70 ad opera di Amin .
L’industria più sviluppata è quella del terziario.

Politica
L’Uganda è stata tristemente famosa negli anni ’70, per la feroce dittatura di Idi Amin, che attuò una repressione sistematica, sia degli oppositori politici, sia delle popolazioni nilotiche.
Dal 1986 l’Uganda, gode di una certa stabilità politica, in quanto il governo è nelle mani del Generale Yoweri Museveni, Presidente della Repubblica e pressochè unico depositario di tutti i poteri

Sanità
I servizi sanitari in Uganda sono di quattro tipi:

1-Servizi governativi
Sono gestiti dal Ministero della Sanità, che delega a livello distrettuale un Ufficio Medico Distrettuale (D.M.O.) Per quanto riguarda la Riabilitazione, vi è in Uganda a livello ministeriale un Dipartimento della Riabilitazione, e a livello periferico, cioè nel distretto, vi è l’Ufficio distrettuale della Riabilitazione ( D.R.O.9. Il servizio sanitario governativo è in teoria gratuito.

2-Organizzazioni non governative
Provvedono ad erogare circa il 50% dei servizi sanitari.

3-Medicina privata
È presente soprattutto negli agglomerati urbani, vi si può trovare l’ambulatorio medico, il laboratorio analisi e il centro di fisioterapia.

4-Medicina tradizionale
Ancora molto utilizzata, soprattutto dalla popolazione rurale. Lo stregone locale cura sia con le erbe che coinvolgendo psicologicamente il paziente nei suoi riti di guarigione ( tagli sulla cute, bruciature superficiali..)

UGANDA DEL NORD E DISTRETTO DI GULU

La città di Gulu è la capitale amministrativa del nord d’Uganda e del distretto di Gulu ed ha circa 18000 abitanti.
Gulu è collegata a Kampala da una strada asfaltata d Il territorio è popolato dall’etnia Acholi, la quale si espande anche nel vicino distretto di Kitgum, che è situato ad est ed è un po’ più esteso e popolato.
i circa 340 km, che è servita in tempi normali da una discreta rete di trasporti pubblici.
Risorsa quasi esclusiva della popolazione del distretto è l’agricoltura a carattere uni-famigliare, integrata da animali da cortile, mentre l’allevamento bovino una volta numeroso, è ora diminuito a causa dei continui saccheggi dei ribelli.
Infatti come in molti altri stati africani, anche in Uganda e più precisamente nel nord, nei distretti di Gulu, Kitgum; Lira e Soroti, sono attivi a fase alterne da circa il 1986 un gruppo di ribelli che si chiamano ” I Guerriglieri Dell’Esercito Di Resistenza Del Signore ( L.R.A.).
Il loro nome denota una matrice religiosa, in quanto la sua fondatrice è partita da una personale e distorta interpretazione della Bibbia,e a tutt’oggi ribelli combattono con il rosario la loro lotta contro gli infedeli.
In realtà, come quasi tutti i gruppi ribelli in Africa, sono espressione del tentativo di predominio di un’etnia sulle altre e in un contesto più globale, sono gli strumenti in mano alle nazioni per realizzare le loro logiche di potere .
Il loro leader J. Koni, è chiaramente schierato con governo Sudanese ( musulmano ) che lo appoggia sia come base logistica sia come rifornimento d’armi.
Chi subisce questa situazione è la popolazione civile Acholi, che durante i raid dei guerriglieri, viene derubata ed uccisa, gli vengono minati i campi e i sentieri, e vengono sistematicamente rapiti ragazzi/e per costringerli alla guerriglia.

Situazione politica all’inizio del progetto

Al mio arrivo nell’aprile del ’97, la situazione d’instabilità aveva fatto sì che, la maggior parte delle persone, scappate dai villaggi più isolati, si fossero raccolte nei campi di rifugiati, sia attorno alla città di Gulu che all’interno del St. Mary Hospital ( 5km da Gulu e base logistica del progetto), per cercare di sfuggire alle razzie dei ribelli.
Altro fattore di rischio costante erano gli agguati alle auto ed ai bus e soprattutto, per la popolazione ,erano le mine, la cui presenza non era sistematica ma molto pericolosa perché disseminate nei campi e nei sentieri.
Tale situazione d’insicurezza non è sostanzialmente cambiata durante l’anno e mezzo in cui ho lavorato là, con un graduale miglioramento a partire dagli ultimi sei mesi.

Interventi del progetto
Il progetto ha avuto due differenti tipi d’intervento: uno ospedaliero e uno sul territorio.

Intervento ospedaliero
Il St. Mary Lacor Hospital è un ospedale missionario fondato nei primi anni sessanta dai medici Lucille e Piero Corti che, grazie al loro costante ed assiduo lavoro anche durante il periodo della guerra civile, è diventato un centro di riferimento sanitario in Uganda di primaria importanza .
L’ospedale aveva nel ’97 una capienza di 446 letti, cinque sale operatorie, un’unità di terapia intensiva, una radioterapia con la radiologia, un laboratorio analisi con banca del sangue, una farmacia, un’odontoiatria, un’oculistica e la fisioterapia.
E’ anche sede di una scuola per infermieri e di infermieri-anestesisti.
Nel ’97 vi sono state più di 15000 ammissioni.
Obiettivo del progetto in ospedale è stato quello di migliorare il servizio di fisioterapia già operante da quasi sette anni e che al mio arrivo era gestito da un collega ugandese coadiuvato da alcuni assistenti di fisioterapia.
Attività svolte:
Acquisto in loco di nuove attrezzature per la fisioterapia atte a completare e potenziare il servizio.
Formazione di quattro assistenti di fisioterapia tramite il training on the job e lezioni teoriche. Non essendo gli assistenti selezionati dal personale con un livello scolastico comune, si sono dovute limitare le lezioni teoriche a conoscenze di base, ma insistendo di più sulla pratica si sono ottenuti comunque dei buoni risultati, perché la difficoltà a recepire la teoria era compensata da una buona manualità. L’affiancamento degli assistenti ai cooperanti è risultato indispensabile per la traduzione dalla lingua locale a quella inglese.

Patologie
La traumatologia da guerra è stata la patologia più frequente, anche perché l’ospedale era stato scelto come centro di riferimento per l’esercito ugandese ma, considerato l’ampiezza dell’ospedale molte altre patologie sono state comunque considerate:
ustioni, patologie neurologiche e respiratorie, poliomieliti e paralisi cerebrali infantili.

Lavoro sul territorio
Molto differente è stato il lavoro sul territorio, impostato secondo la C.B.R., che è un tipo d’approccio sanitario di base, approvato nel ’73 dall’OMS e già ampiamente sperimentato in altri paesi.
L’approccio comunitario, cerca di garantire la salute pubblica basandosi su metodi e tecnologie semplici e pratiche accettate dalla comunità, che ne partecipano attivamente ed a un costo sostenibile.

Limiti
L’intervento sul territorio è stato limitato dai problemi d’insicurezza, che ne hanno ritardato l’inizio e concentrato l’area d’azione a 8-10 km dall’ospedale e non oltre.
D’altra parte la concentrazione di rifugiati nella municipalità di Gulu e la presenza di un elevato numero di Primary School provvisorie, ha concentrato un numero elevato di disabili nell’area interessata.

Contatti
A Gulu vi erano varie associazioni locali che già lavoravano autonomamente per i disabili: un gruppo politico (NUDIPO), uno che si interessava del reinserimento sociale (GDPU), un gruppo d’insegnanti (EARS), un infermiere dell’ospedale governativo che lavorava sull’epilessia, oltre all’autorità locali Tutti sapevano o avevano già partecipato a programmi di CBR.
L’aver collaborato con loro ha permesso di allargare il campo d’azione dei disabili, ha facilitato i contatti con i Leaders Locali; d’altra parte il coordinarsi tra così tanti gruppi ha creato talvolta ritardi e malintesi ma, l’aver collaborato con loro è sicuramente stata una fonte preziosa d’informazioni sulla realtà locale e di arricchimento personale.

Sensibilizzazione su CBR
Sono stati contattati i Leaders Locali delle varie division ( villaggi), organizzati incontri dove oltre a essere trattato il tema della disabilità, si spiegava nello specifico quale sarebbe stata l’attività sul territorio.

Formazione
La CBR prevede la formazione di una figura “il Local Supervisor” che viva nella comunità e che, una volta istruito sulla disabilità e su come intervenire , possa fare da intermediario tra la comunità e il fisioterapista per identificare i disabili, seguirli ed aiutare ed incoraggiare la famiglia.
Nel periodo in cui ho seguito il progetto sono stati fatti due corsi di formazione per nove L.S.Al termine del corso, durato dieci giorni ai partecipanti è stata data una bicicletta per agevolare gli spostamenti.

Pazienti
Le patologie infantili mai trattate come polio, piedi torti congeniti, paralisi cerebrali infantili, idrocefali, sono le più frequenti sul territorio ma, anche esiti ormai cronici di osteomieliti, ustioni, senza considerare che si consideravano disabili molti anziani o persone che non riuscivano ad avere un’alimentazione adeguata.
Tra le persone disabili esaminate, quelle che necessitavano di un follow-up sono state seguite dai L.S., altre hanno ricevuto ausili e carrozzine, in quanto non vi era nessun’altra possibilità d’intervento, altre sono state indirizzate in ospedale per una valutazione medica.

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